Laura Ricci, "La strega poeta" LietoColle, 2008, Falloppio - Comopagg. 72, euro 13,00con una post-lettura di Guido Barlozzetti
Laura Ricci, La strega poeta - di Alessio Brandolini
È risaputo, chi lavora e crea con le parole è un mezzo stregone: mette assieme e mescola, dosa alla perfezione (quando ci riesce) e poi dal nulla viene fuori una storia, un romanzo o una poesia. Così il titolo del nuovo libro di Laura Ricci, La strega poeta, (LietoColle 2008) se a un primo impatto può stupire (per via delle reminescenze legate alla funesta storia dell’Inquisizione) leggendolo ci si rende conto che, più di un motivo, induceva questa raccolta poetica a reclamare per sé, nel suo farsi, questo titolo. Infatti, se nella prima parte (“riletture”) si traccia e si fa rivivere in brevi e intensi testi la storia degli inizi della poesia, a partire da Omero, privilegiando un punto di vista femminile e sensuale: Elena, Eloisa, Angelica, Giulietta, Cleopatra... nella seconda (“re minore”) la scelta strategica e stregonesca del titolo si palesa fin dal primo testo, quando al deserto (di vita e d’amore) si dichiara, al contrario, di preferire il fuoco (“non c’è di là il fuoco/ dell’assoluto ardente/ - c’è il deserto”). Quindi, si fa la precisa e irrevocabile scelta di ritrovarsi dalla parte dei ribelli, degli anticonformisti, delle streghe, ovvero di stare nella zona delle fiamme e, insieme, delle “favole antiche” (le passioni, i ricordi, la storia, le pulsioni sessuali...) che danno tenacia e raddoppiano le forze. È strano, conoscendo la mitezza dell’autrice, che in questa prima densa metà del libro sia presente una costante tensione di lotta, di conflitto (“nulla esiste assoluto/ nulla senza un contrario ha senso”), ma questo in fondo non fa che ribadire (se ce ne fosse bisogno) che spesso le apparenze ingannano davvero, e parecchio, o, più esattamente, che la dolcezza e la serenità d’animo non escludono affatto il coraggio delle proprie scelte, come quella di seguire la musica, la passione, la poesia anche quando “l’umana dimensione/ è piuttosto la prosa”.
Nella terza parte del libro “il diritto di essere gentili” si mostra più nettamente il timbro e la natura – umana e poetica – di Laura Ricci, alla quale si accennava, e che solo apparentemente si situa in contrasto con le due parti precedenti della raccolta. In realtà non è che l’altro indispensabile risvolto della poetica che, verso dopo verso, si dispiega in questo libro prezioso, ovvero l’altra faccia della luna. Non a caso i testi qui raggruppati si ricollegano a quelli della raccolta uscita nel 2006, Voce alla notte (LietoColle), ma qui il vocabolario è più luminoso e attento a ogni tipo di riflesso, come se si spostasse (anche poeticamente) dalla notte, dal buio verso la luce: “cantano all’alba da qualche giorno/ gli uccelli. dalle dita avvertono/ degli alberi i germogli rugosi”. Qui si concede più spazio ai fiori (di campo o coltivati), ai germogli, ai prati, alle calde primavere, agli splendori settembrini, per poi, infine, rivendicare a chiare lettere “il diritto a esistere col cuore/ quello di offrire parole d’amore/ l’ostinazione della poesia/ il mal di pancia della nostalgia”. La quarta e ultima parte del libro è quella che presta il titolo all’intera raccolta, “la strega poeta”, e fa il punto delle riflessioni esistenziali e poetiche (che qui implicano sempre anche scelte di vita) dell’autrice, della sua “umiltà di esistere”, ma con una partecipazione sempre vigile, partecipe e combattiva. Allora i testi si ricompattano, provano a dire di più, a tracciare una mappa delle proprie emozioni, dei luoghi (la fatata, o meglio “stregata”, Orvieto con le sue torri e i tetti medievali), dei colori preferiti (“Tra tutti è l’azzurro intenso/ il mio preferito - slancio/ aereo impavido alla scia/ aperta all’infinito”), a prendere le misure all’amore, alla presenza che si fa “cerchio che non chiude/ il ritorno”. Amore e presenza (degli altri, delle persone amate, dell’amica Eloisa, alla cui memoria è dedicato il libro): temi centrali e perni di tutto il mondo – sensuale, poetico ed esistenziale – che ruota intorno alla nuova raccolta poetica di Laura Ricci.
Nella terza parte del libro “il diritto di essere gentili” si mostra più nettamente il timbro e la natura – umana e poetica – di Laura Ricci, alla quale si accennava, e che solo apparentemente si situa in contrasto con le due parti precedenti della raccolta. In realtà non è che l’altro indispensabile risvolto della poetica che, verso dopo verso, si dispiega in questo libro prezioso, ovvero l’altra faccia della luna. Non a caso i testi qui raggruppati si ricollegano a quelli della raccolta uscita nel 2006, Voce alla notte (LietoColle), ma qui il vocabolario è più luminoso e attento a ogni tipo di riflesso, come se si spostasse (anche poeticamente) dalla notte, dal buio verso la luce: “cantano all’alba da qualche giorno/ gli uccelli. dalle dita avvertono/ degli alberi i germogli rugosi”. Qui si concede più spazio ai fiori (di campo o coltivati), ai germogli, ai prati, alle calde primavere, agli splendori settembrini, per poi, infine, rivendicare a chiare lettere “il diritto a esistere col cuore/ quello di offrire parole d’amore/ l’ostinazione della poesia/ il mal di pancia della nostalgia”. La quarta e ultima parte del libro è quella che presta il titolo all’intera raccolta, “la strega poeta”, e fa il punto delle riflessioni esistenziali e poetiche (che qui implicano sempre anche scelte di vita) dell’autrice, della sua “umiltà di esistere”, ma con una partecipazione sempre vigile, partecipe e combattiva. Allora i testi si ricompattano, provano a dire di più, a tracciare una mappa delle proprie emozioni, dei luoghi (la fatata, o meglio “stregata”, Orvieto con le sue torri e i tetti medievali), dei colori preferiti (“Tra tutti è l’azzurro intenso/ il mio preferito - slancio/ aereo impavido alla scia/ aperta all’infinito”), a prendere le misure all’amore, alla presenza che si fa “cerchio che non chiude/ il ritorno”. Amore e presenza (degli altri, delle persone amate, dell’amica Eloisa, alla cui memoria è dedicato il libro): temi centrali e perni di tutto il mondo – sensuale, poetico ed esistenziale – che ruota intorno alla nuova raccolta poetica di Laura Ricci.
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